sabato 30 maggio 2009

La città della formazione

Pubblichiamo di seguito la bella proposta di una professoressa delle superiori relativa alla possibile creazione di una "Città della formazione" negli edifici della Guardia di Finanza.
Invitiamo i nostri lettori a sottoscrivere e fare propria quest'idea già condivisa da tanti, perchè si torni insieme a ricostruire su nuove e più solide fondamenta la nostra città, a partire da una maggiore attenzione nei riguardi della cultura e dell'educazione.



All'Aquila "La città della formazione dopo il G8"


Care Cittadine e cari Cittadini,

parlo come madre, insegnante e terremotata-sfollata dell’Aquila.
La mia incertezza sul futuro è pari a quella di molte e molti degli aquilani, così come la confusione mentale e logistica. Ogni giorno mi confronto con quanti si trovano nella mia stessa situazione e scopro che tutti coloro che hanno figlie e figli (da zero a venti anni circa) si domandano con inquietudine cosa potranno offrire loro e, soprattutto, quando. E non trovano risposte.

E’ sì prioritario un tetto solido, ma altrettanto fondamentali risultano essere l’erogazione di servizi e l’offerta di opportunità di crescita formativa, culturale, sportiva e di relazione sociale. Benché terremotati e sfollati, siamo e restiamo comunque cittadine e cittadini (appunto!) di una delle potenze mondiali e di una città che sarà messa nelle condizioni di ospitare a breve un G8!

Tutti lo sanno: molti aquilani stanno emigrando, o progettando di farlo, e non solo per paura, ma per garantire a figlie e figli sicurezza e opportunità maggiori di quanto L’Aquila potrà realisticamente offrire nei prossimi immediati mesi. Quanti?
Tutti lo sanno: molti studenti che frequentavano le scuole secondarie superiori, provenendo da fuori città, stanno già scegliendo altre sedi per il prossimo anno scolastico.
Giusto o sbagliato, è così.

Lo stress post-traumatico di questo incidente di percorso nella vita della nostra città-regione-nazione (perché il sisma del 6 aprile non deve e non può restare un caso intra-moenia) sta toccando anche gli abitanti della Marsica, per esempio, della Valle Peligna, del teramano e del reatino, soprattutto quelli i cui figli frequentavano le scuole superiori o l’università a L’Aquila.

Non è sufficiente reagire con dignità. Essere pro-attivi e creativi è la rampa di lancio se si vuole riprendere a volare (come ho letto in tanti slogan che massaggiavano il cuore ferito)!
Come madre, benché abbia una casa inagibile, tornerei immediatamente a vivere in città (in un camper, in una casa di legno, ospite di parenti e amici che hanno la casa in piedi…) se solo sapessi che anche mia figlia Irene, di otto anni, potrà viverci, crescendo dignitosamente e orgogliosamente, e non soltanto sopravvivere! Tornerei tra mille difficoltà se sapessi – e come me tanti e tante - che uno scuolabus passerà a prenderla per portarla in una comunità nella quale tanti bambini e adolescenti avranno l’opportunità di confrontarsi, istruirsi attivamente e formarsi, in un ambiente adatto, confortevole e sicuro, accedendo così alla fruizione di quei diritti costituzionali che, solo in questo modo, potrebbero avere espressione reale e non risolversi in mere ipotesi di intenti democratici.

E allora? Non è possibile realizzare un sogno?
Questo è il sogno-proposta: che la sede della scuola della Guardia di Finanza, dopo il G8, diventi la “città della formazione”.

Ci sono spazi e strutture sufficienti (e consolidate in modo antisismico e messe in sicurezza) per ospitare tutti gli asili nido, le scuole per l’infanzia, quelle primarie e secondarie, di primo e secondo grado, di cui disponeva la città. Si potrebbe addirittura sperare di continuare a proporre, a tutta la popolazione scolastica, il cosiddetto ampliamento dell’offerta formativa pre-terremoto: la cittadella in questione è, infatti, dotata di palestra, piscina, auditorium-teatro, sala conferenze, mensa-ristorante, infermeria etc etc con annessi parcheggi e rete stradale idonea a ché minibus (elettrici? così promuoviamo anche l’educazione al rispetto dell’ambiente e ci facciamo amica una natura che, ogni tanto, ci ricorda quanto è potente?) minibus, dicevo, e mezzi vari di trasporto possano accompagnare, in questa “città della formazione”, tutti i cuccioli di un’”aquila” ora un po’ tramortita. Si potrebbe anche ipotizzare qualche ala per le lezioni universitarie e magari ospitare, sotto tetti a norma, studenti e studentesse fuori sede da coadiuvare mediante borse di studio – come già sta proponendo il Dipartimento di Fisica dell’UNIVAQ.

Se una struttura così può essere convertita, in pochissimi mesi, a luogo idoneo per ospitare i Grandi del Mondo…bene! In un paio di mesi (e davvero!) potrà essere ri-convertita a città dell’accoglienza e della formazione delle piccole e piccoli Grandi della città dell’Aquila! C’è tutto. Basta volerlo. Basta che la Scuola della Guardia di Finanza conceda i suoi spazi soltanto per il tempo necessario alla ricostruzione delle sedi “giuste” nei luoghi “giusti”.
E’ un sogno? Forse.
Ma se è vero che c’è bisogno di ali.... ecco: le abbiamo! Dobbiamo solo aprirle e iniziare a volare!

sindaco@comune.laquila.it
provincia@provincia.laquila.it
gelmini_m@camera.it
berlusconi_s@camera.it

Silvi Marina, 13 maggio 2009
serenella ottaviano

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